Questa piccola chiesa, Santa Maria della Spina, è una delle più belle chiese gotiche d'Italia. Fu eretta una prima volta nel 1230, ma a causa di una posizione rischiosa e di possibili allagamenti dovuti alle piene dell'Arno, fu ricostruita nel 1871 in una posizione più rialzata.
Il nome deriva dal fatto che la chiesa custodiva una spina della corona indossata da Gesù durante la crocifissione.
La parte esterna è in marmo, posizionato in strisce policrome. È decorata da una quantità di statue, archi, rosoni e sculture.
All'interno troviamo invece un ambiente più austero. Essendo la chiesa molto piccola, la navata è una sola. Le decorazioni all'interno sono perlopiù opera di importanti artisti locali del periodo, come Andrea Pisano e i suoi figli, Giovanni di Balduccio e Lupo di Francesco.
Indirizzo: lungarno Gambacorti
Come arrivare: linee 2, 5 e 14, lam verde
Orari:
marzo-ottobre: dal martedì alla domenica ore 10.00-14.00.
Aprile-settembre: dal martedì al venerdì ore 10.00-14.00 e 15.00-18.00 / sabato e domenica ore 10.00-14.00 e 15.00-19.00 .
Chiuso il lunedì.
Ingresso: intero € 2,00; ridotto (gruppo di almeno 15 persone) € 1,00.
CHIESA DI SANTO STEFANO DEI CAVALIERI
Costruita dove un tempo sorgeva l'antica Chiesa di San Sebastiano, era la Chiesa destinata ai Cavalieri.
Il progetto è del Vasari, mentre la facciata in marmo di Carrara è opera del figliastro di Cosimo: Giovanni de'Medici.
A fianco sorge il campanile, anch'esso Opera del Vasari.
L'impronta dell'Ordine, oltre che sulla facciata, dove campeggia lo stemma dei Cavalieri di Santo Stefano, è anche all'interno della Chiesa, dove, nella controfacciata e alle pareti si trovano bandiere turche, bottino degli scontri in mare, e resti di navi.
Tra le opere d'arte al suo interno ricordiamo:
Le Storie di Santo Stefano papa e martire
Le tavole del soffitto (in legno intagliato e dorato) che raffigurano: la Vestizione di Cosimo I de' Medici di Ludovico Cardi detto il Cigoli, il Ritorno della flotta dalla battaglia di Lepanto di Jacopo Ligozzi, L'imbarco di Maria de' Medici a Livorno di Cristofano Allori, la Vittoria nell'arcipelago greco di Jacopo Chimenti detto l'Empoli e L'espugnazione della città di Prevesa di nuovo del Ligozzi.
Le acquasantiere in marmo e il pulpito di Giuseppe Fancelli
Il dipinto “La lapidazione di Santo Stefano” di Giorgio Vasari
La “Natività di Cristo” del Bronzino
Orari: dal lunedì al sabato ore 10.00-19.00 / domenica ore 13.00-19.30
Ingresso: € 1,50
CHIESA DEL SANTO SEPOLCRO
La chiesa del Santo Sepolcro risale al 1138 ed è attribuita all’architetto Diotisalvi, lo stesso che lavorò al Battistero. Il nome della chiesa fu ispirato dalla crociata guidata dall’Arcivescovo di Pisa Daiberto.
La struttura dell’edificio, a pianta ottagonale, si rifà a quella degli edifici sacri di Gerusalemme. Infatti mentre l’esterno ricorda quello che all’epoca veniva considerato il Tempio di Salomone, ovvero la moschea di Omar, l’interno riproduce il Santo Sepolcro di Gerusalemme, con otto pilastri equidistanti da cui partono altrettanti archi che terminano al vertice con una cupola piramidale.
Nella chiesa si può ammirare una “Madonna con Bambino” del Quattrocento. Presente anche un reliquario di Santa Ubaldesca.
Indirizzo: Piazza Santo Sepolcro, Lungarno Galileo Galilei
Come arrivare: Linee 2, 5 e 14, lam verde
CHIESA DI SAN FRANCESCO DE'FERRI
La chiesa di San Francesco, risalente all’XIII secolo, ma ampliata e conclusa tra il Cinquecento e il Seicento, ha avuto una storia tormentata: nel 1846 un terremoto causò il rovinoso crollo del tetto, e nel 1861 la chiesa fu sconsacrata per essere utilizzata come magazzino militare. Fu riaperta al culto solo nel 1901.
All’interno troviamo un’unica grande navata con i 6 altari in pietra serena sistemati lungo le pareti. Opere degne di nota sono gli affreschi trecenteschi nella cappella Sardi-Campiglia e nell’aula capitolare, e il polittico di marmo di Tommaso Pisano, sopra l’Altare Maggiore.
All’interno della chiesa vi sono anche le tombe del Conte Ugolino della Gherardesca e dei 4 figli e nipoti, protagonisti del celebre trentatreesimo canto dell’Inferno dantesco.
Indirizzo: Piazza San Francesco
Come arrivare: Linee 2 e 22, lam verde
CHIESA DI SAN MICHELE IN BORGO
La chiesa di San Michele in Borgo fu costruita tra il X e l’ XI secolo sulle vestigia di un tempio dedicato a Marte, ma fu modificata varie volte, in particolare a seguito dei bombardamenti del 1943-1944 che la distrussero quasi completamente, salvandone solo la facciata e l’abside.
La facciata costituisce uno dei più chiari esempi di passaggio dallo stile romanico allo stile gotico. Essa infatti è suddivisa in due parti: la parte bassa della chiesa, con i tre portali, è in stile romanico - pisano e risale al XIII secolo, mentre la parte alta, con il rosone e i tre ordini di archetti, risale al secolo successivo e si rifà stilisticamente al gotico.
Sulla facciata, inoltre, si possono leggere scritte seicentesche dedicate all’elezione del rettore dell’Università.
L’interno è formato da tre ampie navate. Vi si possono ammirare alcuni affreschi risalenti al XIII secolo e un crocifisso marmoreo di Nino Pisano.
Indirizzo: Borgo Stretto
Come arrivare: Linea 4, lam rossa
CHIESA DI SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA
Questa chiesa è una delle più antiche della città, viene infatti menzionata già in alcuni documenti del 1211. Nel corso dei secoli è stata modificata varie volte, in particolare nel 1651, dopo che un incendio l’ebbe distrutta quasi completamente. La facciata attuale è decorata con marmi bianchi e grigi, loggette e un grande rosone centrale.
L’interno, a croce latina, è composto da una grande navata unica. Degni di nota l’altare maggiore, la cattedra in legno dalla quale predicava San Tommaso d’Aquino (sulla parete destra), il monumento funebre di Gherardo di Bartolomeo e, sulla parete sinistra, il monumento funebre all’arcivescovo Simone Saltarelli, scolpito da Andrea Pisano.
Indirizzo: Piazza Santa Caterina, 5
Come arrivare: Linea 4